Nasce il centro RIVE – Risorse Idriche Venete

Viacqua ed Etra danno vita a un soggetto strategico per il monitoraggio e lo studio delle falde acquifere e dei sistemi idrologici del Veneto centrale

Nasce il centro RIVE – Risorse Idriche Venete
25 giugno 2019

Nasce il centro RIVE – Risorse Idriche Venete centro_rive_5501_1.jpeg (Art. corrente, Pag. 1, Foto normale)Sarà operativo a partire da settembre, ma ha già un’identità forte il Centro RIVE – Risorse Idriche Venete, che si propone come nuovo punto di riferimento per il monitoraggio e la ricerca sui sistemi idrologici, in particolare sugli acquiferi sotterranei del Veneto centrale, a partire dal bacino Brenta-Bacchiglione. A battezzare il nuovo centro di studio, lunedì 24 giugno, i due enti che lo hanno ideato e fortemente voluto, Viacqua ed Etra, gestori del servizio idrico che operano, il primo, in 68 Comuni a cavallo tra Padova, Vicenza e Treviso e in altri 69 comuni vicentini il secondo, per un bacino complessivo di oltre un milione 150 mila abitanti. Al loro fianco il Responsabile designato Paolo Ronco e Lorenzo Altissimo, consulente di Viacqua e già Direttore del Centro Idrico di Novoledo. Il Centro RIVE avrà sede a Carmignano di Brenta e proprio il Municipio del Comune dell’Alta Padovana ha ospitato, alla presenza del sindaco Alessandro Bolis, la presentazione ufficiale del progetto.

Il centro ricerche creato da Viacqua ed Etra è destinato ad essere punto di riferimento per il monitoraggio e lo studio della risorsa idrica dei bacini idrologici del Veneto centrale, con la finalità di offrire la migliore conoscenza tecnico-scientifica disponibile a supporto delle Istituzioni e degli Enti che sono incaricati della gestione del Servizio Idrico e della salute pubblica: non solo i gestori del servizio, quindi, ma anche Ulss, Università, altri centri di ricerca.

«Si tratta di un nuovo presidio nel territorio e per il territorio – ha spiegato il Presidente di Viacqua Angelo Guzzo -. Il Centro permetterà di rafforzare quell'azione di controllo e monitoraggio che è parte integrante dell'attività che come gestori svolgiamo per la tutela e salvaguardia dell'acqua. Anche così ci prendiamo cura della risorsa idrica e, valore aggiunto, lo facciamo con un lavoro di squadra che garantirà ai cittadini ancora più efficienza, sicurezza e qualità nel servizio».

«Il Centro RIVE – ha aggiunto il Presidente di Etra, Andrea Levorato - opererà in un’ottica di collaborazione tra enti gestori: le dinamiche di interscambio rappresentano un punto di forza per società analoghe e che hanno interessi coincidenti, come la salute delle falde e l’idropotabilità dell’acqua che viene distribuita dalla nostre reti acquedottistiche».

«È una grande opportunità – ha commentato il Sindaco di Carmignano di Brenta, Alessandro Bolis – per il territorio dell’area del Brenta, dove si sviluppa il più grande progetto di captazione in falda, quello del modello acquedottistico del Veneto, il MOSAV. Questo Centro sarà un fondamentale presidio delle aree rivierasche del fiume Brenta e non solo, una fonte di informazioni strategica per il monitoraggio della falda acquifera. Dopo l’avvio dello studio presentato un mese fa con il CNR e l’ATO Brenta per il controllo dei livelli di falda e il grado di sofferenza correlato al prelievo dei nuovi pozzi di Veneto Acque, questo nuovo servizio promosso da Etra e Viacqua dimostra l’attenzione dell’Amministrazione Comunale di Carmignano di Brenta per l’ambiente e la tutela della falda acquifera, temi per i quali ci siamo impegnati e ci stiamo impegnando molto».

Ad evidenziare l’importanza del progetto per il territorio è stato quindi Lorenzo Altissimo, che porterà nel nuovo centro di ricerche il proprio bagaglio di esperienza: «Vicenza e Padova, o meglio il Bacino del Bacchiglione e il Bacino del Brenta, da oltre un secolo condividono la gestione delle risorse idriche e degli acquiferi sotterranei – ha ricordato -. Natalino Sottani nel suo ultimo libro ha raccontato e documentato molti episodi e vicissitudini di questa condivisione, dalla pace di Fontaniva del 1147 fino al centro idrico di Novoledo negli anni Novanta. Con la fondazione del Centro RIVE iniziamo a scrivere un nuovo capitolo di questa storia».

«Negli ultimi 30 anni – ha concluso Paolo Ronco, che assumerà il ruolo di responsabile del Centro RIVE - sono emerse numerose criticità che hanno interessato i sistemi idrologici del Veneto, dimostrandone l’estrema vulnerabilità. Quanto è avvenuto, e in parte sta ancora oggi avvenendo, mette a rischio la risorsa idrica sia in termini di quantità che di qualità. Il nostro lavoro studierà questi fenomeni, per fornire ai gestori del servizio idrico integrato uno strumento di conoscenza a supporto della prevenzione delle problematiche legate alla qualità, disponibilità e tutela delle risorse idriche».

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