DOPO L'ALLUVIONE

Rifornire d’acqua i cittadini alluvionati i cui pozzi sono fuori uso e far ripartire gli impianti allagati: queste le priorità su cui si concentra ora l’impegno di Acque Vicentine, dopo gli innumerevoli interventi d’emergenza dei giorni scorsi.

«Come tutte le squadre all’opera in questi giorni, anche la struttura di Acque Vicentine ha dimostrato grande capacità, efficienza e grande consapevolezza dell’importanza che il servizio idrico riveste per tutta la popolazione - dichiara Angelo Guzzo, presidente di Acque Vicentine. -
Siamo orgogliosi della pronta risposta che il nostro personale ha saputo dare e al contempo, come molte aziende vicentine, siamo preoccupati per gli enormi costi da sostenere per riparare i danni.»

Ininterrottamente da lunedì sono stati effettuati sopralluoghi, verifiche funzionali e interventi per garantire la funzionalità del sistema idrico e, soprattutto, l’erogazione di acqua pulita e sicura. Sono stati oltre 60 i prelievi straordinari per verificare la potabilità dell’acqua, e tutte le analisi effettuate hanno dato esiti favorevoli.
Le centrali di prelievo vicentine non si sono mai fermate e, grazie alle interconnessioni tra gli acquedotti, hanno potuto sostenere anche molte utenze padovane in situazione critica per l’esondazione del Brenta a Carmignano, importante zona di prelievo padovana.

In vera emergenza idrica non sono oggi le utenze servite dall’acquedotto, ma quelle che a Cresole utilizzavano pozzi privati, ora fuori uso. Acque Vicentine è intervenuta ieri per garantire a tutte queste famiglie l’accesso all’acqua potabile, realizzando allacciamenti “volanti” all’acquedotto dove possibile e serbatoi provvisori per raggiungere le altre utenze.
Un’altra “unità di crisi”, continuamente in azione, è dedicata allo spurgo delle caditoie intasate dal fango e dai detriti, al lavaggio delle strade e all’aspirazione dell’acqua e del fango da scantinati e altri locali allagati.
Anche sabato e domenica circa 20 persone saranno all’opera per proseguire le attività di pulizia e spurgo nelle zone più colpite e di rifornimento dei serbatoi provvisori d’acqua potabile.
A Vicenza una unità di Acque Vicentine farà base presso il presidio della protezione civile in piazza Matteotti per verificare casa per casa le utenze della zona intorno a Ponte degli Angeli, per controllare lo stato degli impianti, delle tubazioni e dei contatori e intervenire dove necessario per ripristinare il servizio.

Un altro importante fronte è quello degli impianti di depurazione: la situazione più critica si è verificata al depuratore “Città di Vicenza”, a Casale, che serve un bacino di oltre 90.000 abitanti e che fino a martedì era completamente allagato. Con impegno straordinario, come richiesto dalla situazione, il personale è riuscito a riavviare l’impianto già ieri. L’altro grande impianto della città, a S. Agostino, non ha mai interrotto il servizio, nonostante fosse totalmente invaso dall’acqua. Altri 8 depuratori sono stati allagati, a Saviabona, Longara, Longare, Montegalda, Grisignano e Arcugnano.
Solo 4 sono ancora fuori uso e sono attualmente in corso gli interventi di pulizia e riparazione. Serviranno investimenti straordinari per ripristinare la completa funzionalità del sistema.

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