Al via il percorso partecipativo per il Contratto di Fiume del Retrone

Al via il percorso partecipativo per il Contratto
25 giugno 2025

Provincia di Vicenza e Viacqua, insieme ai principali attori istituzionali e tecnici del territorio, hanno dato il via al percorso che porterà alla sottoscrizione del Contratto di Fiume Retrone, uno strumento volontario e partecipato per la gestione sostenibile del bacino fluviale.

Il primo atto formale è stato la firma del documento d’intenti, questa mattina a palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza capofila del progetto. Coinvolti e co-protagonisti con Provincia e Viacqua sono i Comuni toccati dal corso del Retrone e dei suoi affluenti (Altavilla Vicentina, Arcugnano, Castelgomberto, Costabissara, Creazzo, Isola Vicentina, Monteviale, Sovizzo e Vicenza), il Consiglio di Bacino Bacchiglione, ULSS 8 Berica, il Genio Civile Vicenza, ARPAV, il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali. Questi i promotori, ma i portatori di interesse già coinvolti per portare il proprio contributo alla fase che si avvia ora sono molti di più, da Legambiente alle proloco, a rappresentare uno spaccato della società civile vicentina che, a vario titolo, ruota attorno al fiume, al suo ruolo ecologico, ma anche al suo profilo storico, culturale e sociale. 

Ad aprire l’incontro di presentazione del progetto sono stati il consigliere provinciale con delega all’Ambiente Filippo Negro, che ha illustrato gli obiettivi progetto, e l’assessore all’Ambiente del Comune di Vicenza Sara Baldinato, che ha presentato il Comitato promotore del progetto. Federico Serena di ARPAV (Unità Organizzativa Qualità delle Acque e Tutela della Risorsa Idrica) ha quindi illustrato il quadro ambientale dell’intero bacino del Retrone, mentre la ricercatrice dell’Università di Trento, Debora Visentin, ha presentato la sintesi del proprio progetto di ricerca concentrandosi sugli attori territoriali che ruotano attorno al Retrone, nonché sulla funzione che il fiume conserva dal punto di vista sociale e culturale. Di contratto di fiume, funzioni e best practise ha poi parlato Massimo Bastiani, coordinatore del tavolo nazionale che si occupa di questa forma di progettazione. Il presidente di Viacqua Federico Ginato ha sottolineato l’importanza di gestire questo percorso attraverso processi partecipativi, in cui possano trovare spazio voci e competenze molto diverse. Ha chiuso i lavori il presidente della Provincia Andrea Nardin con la sottoscrizione del documento di intenti.

«La presenza oggi di istituzioni, tecnici, associazioni di volontariato dà il senso di quale sia la volontà del Contratto di Fiume - ha sottolineato Andrea Nardin - cioè una gestione non solo condivisa, ma anche integrata, che tiene conto di ogni aspetto del corso d’acqua e delle loro interazioni: da quello ambientale a quello socio-culturale passando per quello urbanistico e produttivo. Tutti accomunati da un’esigenza, cioè il buono stato di salute dell’acqua. Su questo dobbiamo lavorare, stabilendo un piano d’azione concreto su cui impegnarci, con la consapevolezza che ognuno può e deve fare una parte, anche i singoli cittadini

D’altro canto, come ha ricordato il consigliere Negro, Vicenza si è sviluppata sia dal punto di vista urbanistico che economico grazie ai suoi corsi d’acqua, per cui ha il dovere di prendersene cura.

«Oggi diamo il la ad un percorso fondamentale per la salute e la vitalità del fiume Retrone – ha spiegato il presidente di Viacqua Federico Ginato L’avvio dell'iter del Contratto di Fiume Retrone rappresenta un passo lungimirante che dimostra il nostro impegno collettivo per la tutela delle risorse idriche e la riqualificazione ambientale. Questo percorso, basato sulla partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti, è l'unica via per costruire soluzioni condivise e durature. Solo attraverso un dialogo aperto e un lavoro congiunto potremo definire strategie efficaci per la gestione integrata del bacino del Retrone, migliorando la qualità delle acque e promuovendo uno sviluppo sostenibile. Questa iniziativa assume un significato ancora più profondo alla vigilia della sentenza del processo PFAS. Siamo consapevoli dell'importanza di questa data e continuiamo a operare con la massima trasparenza e responsabilità, mettendo in campo ogni risorsa per garantire la sicurezza e la salute delle comunità che serviamo. Il Contratto di Fiume Retrone si inserisce perfettamente in questa visione, proponendosi come strumento di prevenzione e rigenerazione, capace di rafforzare la resilienza dell’ecosistema fluviale. La partecipazione sarà la chiave di volta di questo processo, per cui auspico sia quanto più ampia possibile, affinché il progetto possa diventare anche un modello virtuoso di gestione del territorio, per un futuro più sano e prospero da consegnare alle generazioni presenti e future.»

Il Contratto di Fiume è uno strumento di governance ambientale previsto dalla normativa nazionale (art. 68-bis del D.Lgs. 152/2006) che mira a costruire un patto tra enti pubblici, portatori di interesse e cittadini per la tutela e lo sviluppo sostenibile delle aree fluviali.

Gli obiettivi principali del Contratto di Fiume Retrone includono:

·       il miglioramento della qualità e della funzionalità ecologica delle acque;

·       la tutela e valorizzazione degli ecosistemi fluviali;

·       la promozione di pratiche agricole e industriali sostenibili;

·       il coinvolgimento attivo della cittadinanza;

·       la realizzazione di progetti integrati di riqualificazione ambientale e paesaggistica.

Le azioni individuate dovranno essere coerenti con il Piano di Gestione delle Acque del distretto delle Alpi Orientali e con il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni.

Il processo partecipativo sarà articolato in diverse fasi: dopo la firma di oggi, il documento d’intenti sarà condiviso con tutti gli attori in campo e saranno individuati gli stakeholder da coinvolgere.

Dopo un’analisi conoscitiva iniziale, saranno attivati gruppi di lavoro, laboratori e ulteriori attività di coinvolgimento, per arrivare all’elaborazione del quadro strategico e del Programma d’Azione triennale, documenti che sintetizzeranno la visione futura generale, le azioni condivise durante il percorso e le loro modalità di attuazione: cosa fare, chi lo dovrà fare e quali risorse economiche impegnare. A quel punto ci sarà la sottoscrizione del Contratto di Fiume vero e proprio, un atto formale che contrattualizza le decisioni condivise nel processo partecipativo e definisce gli impegni specifici dei contraenti.

Un ruolo centrale nel processo sarà svolto dall’Assemblea, spazio di confronto aperto a tutti gli stakeholder, e dalla Segreteria Tecnica – affidata a Viacqua e ARPAV – che coordinerà l’organizzazione operativa, la comunicazione e il monitoraggio del processo. La Provincia di Vicenza assume il ruolo di Coordinatore del processo, garantendo la regia del percorso, l’interazione con la Regione Veneto e il raccordo con i diversi livelli istituzionali coinvolti.

Ciao sono Chiara
Posso esserti d'aiuto?