Psa, maggior controllo sulla qualità dell’acqua

15 giugno 2020

I Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA) rappresentano un nuovo paradigma per la gestione del rischio dell’acqua potabile. Significa potenziare il monitoraggio sulla qualità dell’acqua, spostandone il focus dalla verifica a posteriori alla valutazione e gestione preventiva del rischio, analizzando tutta la filiera, dalle sorgenti, ai serbatoi, alle reti di distribuzione fino al rubinetto di casa, per garantire la salubrità e la qualità all’acqua potabile. Questo è l’obiettivo dei PSA, i Piani di Sicurezza dell’Acqua.

Sul modello dei Water Safety Plans implementati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, i PSA sono piani di gestione attiva del rischio redatti dal gestore del SistemaIdrico Integrato in collaborazione con tutte le autorità preposte alla tutela della salute e alla salvaguardia ambientale, quali Istituto Superiore di Sanità, Regione, Provincia e Comuni, ARPAV, AULSS e Consiglio di Bacino.

Più sicurezza per l’utente e la risorsa idrica, rafforzando il sistema di monitoraggio sui punti di prelievo dell’acqua, integrando elementi di studio e analisi sul sistema territoriale e considerando ogni evenienza di rischio, compresi i contaminanti emergenti, il cambiamento climatico e le pressioni antropiche derivanti dai diversi comparti produttivi.

Il primo PSA redatto da Viacqua riguarderà il nuovo approvvigionamento acquedottistico di Recoaro, destinato a rifornire di acqua potabile i territori contaminati da PFAS. Ma l’obiettivo a lungo termine perseguito da VIACQUA è quello di redigere un PSA per ogni acquedotto dei territori di competenza.

Allo stato attuale, l'implementazione dei PSA è in pieno svolgimento per i sistemi acquedottistici individuati in Priorità 1, ovvero Vicenza (che alimenta buona parte degli acquedotti della Riviera Berica e dei Comuni del circondario del Capoluogo), Consortile Astico (che alimenta gran parte degli acquedotti dell'Alto Vicentino) e Sandrigo (per rispondere ad un'esigenza contingente di valutazione progettuale). I tavoli di lavoro, coordinati dal Centro RIVE per conto di VIACQUA, vedono la partecipazione attiva dell'ARPAV e delle due Aziende Sanitarie Locali (USL 7 e USL8) di competenza sul territorio considerato. Contestualmente, è in corso un'estesa e approfondita campagna di monitoraggio "straordinaria" della qualità delle acque sotterranee, presso oltre 50 punti distribuiti sul territorio (tra pozzi pubblici, privati e sorgenti), utilizzando un panel analitico, concordato con ARPAV e USL, che si pone l'obiettivo di ricercare e misurare sostanze di attenzione emergente, nuovi composti ed elementi che non sono oggetto di controlli di routine (tra i quali virus, batteri, microplastiche, antiparassitari di nuova generazione, principi attivi di farmaci) oltre ai più tradizionali (come metalli, solventi, composti organici, PFAS, IPA, etc). Questa campagna "straordinaria" si pone l'obiettivo di scattare un'istantanea sulla qualità delle acque di falda, una sorta di "stato zero", al fine di valutarne il potenziale impatto sulle captazioni idropotabili.

 

 

 

Ciao sono Chiara
Posso esserti d'aiuto?